La Storia della Matematica è arrivata alla terza puntata. Quello che è successo prima potete trovarlo qui.
I problemi non erano ancora finiti.
A volte capitava che le persone facevano le furbe al mercato, perchè i compratori a volte nascondevano o aggiungevano dei calculi o dei coni per "fregare" i venditori e viceversa.
Per questo si decise di trovare un sistema più sicuro e chiaro, per tenere il conto di calculi e coni.
Gli uomini si misero a costruire dei piccoli contenitori di argilla. Al momento dello scambio, ci mettevano dentro i calculi e i coni della merce comprata, davanti agli occhi di chi comprava. Poi chiudevano il contenitore e lo sigillavano, in modo che non ci potesse più entrare nulla.
In questo modo, la quantità di merce comprata era stabilita e certificata. Questo contenitore era come una specie di scontrino che veniva dato assieme alla merce.
Questi contenitori vennero chiamati BULLE, perchè in origine assomigliavano a delle bolle, tonde.
Ancora oggi, quando i corrieri consegnano le merci, allegano ai pacchi le "bolle di consegna", che prendono il nome da questi antichi sistemi di certificazione di conteggio, come le "bollette" di luce, gas e acqua.
Abbiamo provato insieme a costruire (a modo nostro) delle bulle per contenere delle quantità.
Ma c'era ancora un problema.
Ogni volta che si doveva ricontare la merce acquistata si doveva rompere la bulla per vedere cosa c'era dentro, era uno spreco!
Allora gli uomini decisero che, per evitare di dover sempre rompere le bulle, prima di inserire i calculi e i coni nella bulla, quando l'argilla era ancora fresca, potevano incidere sul fianco della bulla l'impronta dei calculi e dei coni inseriti. In questo modo, anche senza rompere la bulla si poteva sapere subito che cosa conteneva e quindi quanti oggetti si possedevano.
Anche noi abbiamo provato a utilizzare questo sistema.
Ecco le immagini di alcune bulle ritrovate con le impronte di calculi e coni.
Ma dopo un po' di tempo, gli uomini si resero conto che era inutile inserire calculi e coni nelle bulle pesanti e ingombranti: bastava segnare solo l'impronta. Le bulle quindi si trasformarono in TAVOLETTE, cioè lastre piatte di argilla sulle quali venivano semplicemente segnate le impronte di calculi e coni.
Ben presto, gli uomini si accorsero anche che bastava usare un bastoncino per realizzare delle impronte simili a quelle lasciate da coni e calculi sulle tavolette.
Da questo bisogno dell'uomo di contare e segnare delle quantità di merce acquistata nacque una delle invenzioni più importanti e straordinarie di tutti i tempi: LA SCRITTURA!
La prima scrittura dell'uomo fu proprio quella di NUMERI!
Presto gli uomini si resero conto che oltre a scrivere sulle tavolette i numeri degli oggetti da contare, dovevano anche trovare un modo per indicare a che tipo di oggetto si stavano riferendo. Così iniziarono ad aggiungere piccoli simboli o disegni che rappresentavano gli oggetti: erano nate le prime semplicissime parole, sottoforma di ideogrammi.
Abbiamo anche osservato delle tavolette ritrovate dagli archeologi e abbiamo provato a decifrarle.
- la scrittura è nata dal bisogno dell'uomo di registrare delle quantità di oggetti che possedeva;
- senza la matematica non sarebbe mai stata inventata la scrittura;
- la matematica è nata nella preistoria;
- la matematica è l'inizio di tutto;
- senza la matematica non esisterebbero le altre materie, perchè senza la matematica l'uomo non avrebbe mai scritto! :-)
Ma la storia della matematica non finisce qui...
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